Il Pugno del Supremo Fondamento
Diversamente dallo Yoga, nel T’ai-C’hi il corpo è sempre eretto come se fosse sospeso dalla sommità del capo, rilassato attraverso tutte le articolazioni, cominciando a muoversi come se il movimento nascesse dal profondo dell’essere, “pensando il movimento e muovendo il pensiero”.Il T’ai-C’hi non è un sentiero infallibile per la conquista della pace interiore.
Cenni storici
Le origini dello stile sono alquanto oscure, in quanto, come quasi ogni stile di Kung-Fu tradizionale, il tutto è stato tramandato in maniera orale da padre in figlio, da maestro ad allievo, a volte anche colorando con leggende e azioni straordinarie. L’ideatore riconosciuto del T’hai-C’hi è un monaco taoista di nome ZHANG-SAN-FONG (Chang-San-Feng).
Si tramanda che visse tra il XII e il XIV secolo d.C., le fonti leggendarie gli attribuiscono un’esistenza di 200 anni, la possibilità di camminare per miglia e miglia senza stancarsi, l’ abilità di prendere al volo fino a 20 frecce scagliategli contro restituendole al medesimo mittente, la capacità di sciogliere la neve al suo passaggio, inoltre aveva un’amica scimmia che raccoglieva la legna per il fuoco e che praticava una versione scimmiesca del T’ai-C’hi.
La leggenda narra che l’arte fu rivelata a Zhang durante una meditazione di mezzogiorno guardando fuori dalla finestra vide una gru che tentava di attaccare un serpente. Per quanto esso potesse essere veloce e letale, la gru con movimenti leggiadri e circolari evitava i morsi e contrattaccava con grande precisione e forza col suo becco.
Dal XIII al XVIII secolo il primo nome che compare nell’elenco dei praticanti più famosi è Wang Zhongyue (Wang Chung-Yueh). Insegnante di professione, con il suo unico discepolo Jiang-Fa, fu successivamente maestro della famiglia Chen, alla quale si attribuisce il merito di aver tenuto con sè i segreti più intimi del T’ai-C’hi per molti secoli all’interno della stessa famiglia, fino a Yang-Lu-Chang nella seconda metà del XIX secolo.
Yang era un servo della famiglia Chen che spiava continuamente gli allenamenti dei suoi padroni affascinato fin dall’infanzia dalle arti marziali. Un giorno venne scoperto e fu costretto a mostrare quello che aveva appreso.
La sua bravura stupì molto tutti i membri della famiglia che si riunirono in commissione per decidere se cacciarlo o fare un’eccezione alla regola insegnando anche a lui i segreti dell’arte. La risposta fu positiva tant’è vero che quando Yang si trasferì a Pechino per aprirvi una sua scuola, venne anche definito come “Yang l’invincibile”.
Alcune fonti gli attribuiscono azioni straordinarie come il contrastare la spinta di circa 30 perone con un solo dito.
Da Yang-Lu-Chang si sono sviluppati i più grandi stili famosi di T’ai-C’hi, tra i quali il WU (Hao) dal Maestro Wu-Kwian-Chuan , il SUN dal Maestro Sun-Lu-Tang.Yang ideò il T’ai-C’hi della sua famiglia che per l’appunto prese il suo nome: il “T’ai-Chi-Chuan Yang”, che oggi è forse il più praticato del mondo.